Continua la storia: Silvia.

 Rimani a casa

C'era un sole che spaccava le pietre quando sono uscita di casa quella mattina per dirigermi verso la mia macchina. Era da tanto che non vedevo i miei amici che mi sentivo davvero emozionata con la scampagnata che avevamo organizzato, e c'è di più, sembrava che avevamo scelto l'occasione ideale con un bel sole splendente per passare una giornata piacevole in un posto tranquillo e accogliente vicino al mare.

Dopo aver messo nel bagagliaio il bel cestino da picnic col cibo e le bibite, ho preso la chiave per accendere la macchina ma la macchina non partiva. Dopo aver telefonato alla mia amica Marta, ho sperato con impazienza che venisse a prendermi con la sua macchina. Nel frattempo, ho letto sulla finestra della casa vicina: Rimani a casa! Dopo un anno, il cartello non l'avevano ancora rimosso... 

Quando Marta è arrivata siamo partite subito. Morivamo dalla voglia di incontrare gli altri amici che forse erano già arrivati al posto. Per sbaglio però Marta non ha preso l'uscita autostradale per andare a Milladoiro e dopo a Noia; quindi abbiamo dovuto continuare fino a Padrón e non c'era quasi benzina... 

Dopo essere arrivate a Padron, abbiamo scoperto che c'era uno sciopero e una centinaia di trattori avevano bloccato gli accessi al paesino e dunque anche noi eravamo bloccate in un ingorgo infernale. Quando finalmente siamo potute avanzare, la macchina si è fermata e ho camminato a malincuore qualche chilometro per prendere una caraffa di benzina.

Quando siamo arrivate alla nostra destinazione eravamo stanche e non avendo mangiato nulla per ore abbiamo deciso di pranzare mentre raccontavamo agli altri la nostra storia per filo e per segno. Stavo per aprire il bagagliaio quando ho ricordato che il cestino l'avevo dimenticato nella mia macchina... Avevo un diavolo per capello! Siccome avevo bisogno di rilassarmi un po', dopo aver fatto il bagno, ho passeggiato lungo la spiaggia. C'era caldo ma il sole non splendeva di più. Invece, molte nuvole coprivano il cielo e ha cominciato a tuonare e a piovere a catinelle. Ho cominciato a correre per ritrovare i miei amici ma loro erano spariti. Nessuna traccia della macchina di Marta, del mio zaino e dei miei capi d'abbigliamento. Soltanto restava il mio tovagliolo di spiaggia sopra il quale qualcuno aveva messo il libro “La lunga strada per tornare a casa”.

Ho spento la sveglia e ho tirato un sospiro di sollievo. Sapevo che sarebbe una giornata indimenticabile. C'era un sole che spaccava le pietre quando sono uscita di casa per dirigirme verso la macchina. Dopo aver messo nel bagagliaio il bel cestino col cibo, ho preso la chiave per accendere la macchina, ma la macchina non partiva... Ho sentito paura. Mentre telefonavo a Marta ho visto il cartello sulla finestra della casa vicina: RIMANI A CASA...

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